sabato 20 gennaio 2018

ENOLAB MONZA/1

Il 18 gennaio è scattato l'Enolaboratorio Riesling di Monza (a cura di ONAV Monza presso il Teatro Binario 7), un viaggio in quattro tappe per sondare da vicino un mondo complesso (e a volte – vedi leggi e classificazioni tedesche, ufficiali e non – complicato), difficilmente catagolabile e di grande fascino.
Prima tappa in Pfalz e Rheingau, zone di vini trocken in prevalenza, dai profili parzialmente mediterranei i primi, in genere più verticali i secondi, entrambi uniti da un filo comune che accomuna potenza ed eleganza sapida.


In degustazione annate recenti e molto diverse tra loro (la “piccola” 2014, la calda 2015, la fresca ed equilibrata 2016) che esaltano talvolta l'irruenza fruttata (2015), altre volte le florealità speziate o gli slanci minerali (2016) in un continuo cambio di registro che mostra le sfaccettate forme d'espressione del Riesling.
Ecco un breve racconto dei vini - tutti trocken - presentati nell'ordine in cui sono stati serviti. I primi quattro provenivano dal Pfalz (Mittel Haardt), i successivi tre dal Rheingau.
Le foto sono di Daniela Guiducci.


RUPPERTSBERGER HOHEBURG 2015 – Dr. Buerklin Wolf
Unico, tra i sette vini degustati, ad essere classificato come ERSTE LAGE, equivalente ai Premier Cru borgognoni. Naso “aperto”, espansivo, focalizzato su toni di frutti giallo/arancioni (albicocca). La bocca attacca larga, è cremosa, salda e succosa, sapida. Armonica, anche se dall'articolazione un po' semplice.

FORSTER UNGEHEUER 2016 – Georg Mosbacher
Primo tra i sei GROSSE LAGE/G.G. degustati. Naso di agrumi e zenzero, poi camomilla: fresco e complesso. Al palato è un finto magro. Lì per lì pare quasi agile e snello, ma in realtà la struttura è importante ed emerge presto nel bicchiere anche se ben contrastata dalla tensione acida. Nitida precisione espressiva, vino elegante.

RUPPERTSBERGER REITERPFAD 2015 - Fusser
Al naso unisce frutto giallo tropicale (mango), tè e note di pietra focaia con sfumature lievemente affumicate; sintesi intrigante di frutto e mineralità. La bocca è potente e salda, ampia e profonda, con un finale dove si combinano fine acidità e spinta salina. 

KALLSTADTER SAUMAGEN auslese trocken 2014 – Koehler Ruprecht
L'apertura olfattiva offre toni floreali, di caramella al limone, pompelmo e cera d'api; l'attacco di bocca, rotondo e ampio, maschera una buona freschezza di fondo. Il palato si articola con sicurezza ed esprime rimandi di ananas e pasta di mandorle. Forse gli manca un po' di propulsione nell'incedere finale, ma è un peccato veniale. Il carattere dell'annata smorza l'irruenza dei vini di Koehler-Ruprecht, qui in versione docilmente elegante.

HOCHEIMER KIRCHENSTUCK 2016 - Kunstler
Primo tra i tre vini del Rheingau, qui in particolare siamo sul lato est a due passi dal Meno (affluente del Reno). Floreale e terpenico nei suoi toni di pesca, all'olfatto regala poi cenni speziati, di anice e frutti bianchi (pera). La prima sorsata denota una lieve presenza di carbonica che ravviva l'attacco di bocca cremoso e avvolgente. Centro e fine bocca innervati e allungati dalla sapidità. Chiusura in equilibrio.

JOHANNISBERGER HOLLE 2015 - Johannishof
Il naso si ripulisce presto da una lieve, iniziale, chiusura riduttiva, per poi aprirsi su cenni floreali e fruttati; l'articolazione gustativa è giocata soprattutto sulla finezza. Struttura elegante e di medio peso che si sviluppa con regolarità. Finale preciso.

OESTRICHER DOOSBERG 2015 – Peter Jakob Kuhn
Chiusura con un vino selvatico di grande fascino. Colore carico, naso aperto, potente ed espressivo dove, sotto ad una speziatura da legno non invadente, emergono toni di frutti maturi (mela cotogna), quasi canditi (ananas), erbe secche e scie affumicato/minerali. Bocca di grandissimo vigore salato e acido, ancora compressa. Sgomita e scalcia con grande energia quasi oggi fosse ancora allo stadio di abbozzo, di schizzo, in vista di un futuro molto promettente da scoprire negli anni a venire.


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