lunedì 28 ottobre 2013

L'ORA DI STORIA

Durante le Giornate del Riesling 2013 di Naturno ho avuto il piacere di conoscere personalmente Peter Dipoli, che non è solo un produttore di vino, ma una figura di riferimento per molti vignaioli ed altro ancora. Tra le varie cose, mi piace segnalare la sua grande, instancabile sete di conoscenza viticola e la sua voglia di far conoscere l'Alto Adige (in generale, non solo quello vitivinicolo) e il Riesling (lui che non lo produce). Qualcuno l'ha definito un “promotore culturale”, espressione che in fondo ci pare azzeccata.
Peter ha ricostruito puntigliosamente la storia del Riesling in Alto Adige. Ci sono numeri precisi ed eloquenti, più che riflessioni (che comunque ci sono, un po' nascoste tra le righe, scarne...ma a buon intenditor...), in un documento prezioso, con dati abbastanza aggiornati, che Peter ci ha consegnato e che vi proponiamo.
Serve anche per capire e per ricordarci come la storia del Riesling in Alto Adige (soprattutto in Val Venosta e Valle Isarco, le zone in crescita, più mediatizzate e che danno i vini più interessanti) sia al tempo stesso antica e recente e come riguardi tuttora numeri confidenziali, poche decine di ettari in tutto, quasi nulla sul totale regionale.
Considerate queste righe come introduzione alle Cronache di Naturno, i racconti delle Giornate del Riesling (in particolare del Concorso Enologico) che pubblicherò nei prossimi giorni, e alla imminente verticale del Riesling Kaiton di Kuenhof.

Peter Dipoli
IL RIESLING - di Peter Dipoli
STORIA
Origine: Valle del Reno;
incrocio tra Weisser Heunisch e Vitis Silvestris x Traminer;
prima citazione: nel 1435 a Rüsselsheim sul Reno;
dal Medio Evo fino alla secolarizzazione è la chiesa a disporre sulla coltivazione della vite;
fine 18° e inizio 19° secolo: inizia l’epoca di massimo splendore del Riesling;
attraverso un risoluto impegno qualitativo il Riesling raggiunge una alto prestigio mondiale con prezzi superiori ai più famosi Bordeaux, Borgogna e Champagne;
dopo il crollo della nobiltà europea e la fine della prima guerra mondiale inizia il tramonto del Riesling;
la fine della seconda guerra mondiale segna un ulteriore momento negativo sostenuto anche attraverso la legge viticola tedesca del 1971;
soltanto verso la fine degli anni ’80 si registra una sensibile ripresa qualitativa;
questa ripresa continua tutt’ora e viene denominata “Il rinascimento del Riesling”.



Weisser Heunisch

RIESLING, una varietà con carattere
Influenzata da:
origine-zona di coltivazione-microclima: pone esigenze elevate per essere veramente buono;
cresce in modo ottimale in zone privilegiate e protette di regioni viticole fresche;
importante è una lunga e lenta maturazione che nelle zone classiche va dai 120 ai 150 giorni;
in zone calde il Riesling raggiunge troppo presto il suo punto di maturazione, il vino risulta grossolano e banale (petrolio);
terreno: preferisce sicuramente terreni ben drenati di natura acida quali Schiefer, scisti ecc. anche se si possono trovare alcuni ottimi Riesling cresciuti su terreni calcarei, come ad esempio il CRU Fürstentum della Domaine M Blanck in Alsazia.
RIESLING NEL MONDO
Circa 50.000 ettari coltivati

Germania 22.500 ha
Australia
4.400 ha
Francia
3.500 ha
Austria
1.900 ha
Nuova Zelanda
920 ha
Italia
300 ha (57 in Alto Adige)
Sud Africa


  

215 ha
RIESLING IN ALTO ADIGE 
Storia
Introduzione a livello sperimentale dall’ass. agricola del Tirolo e Vorarlberg (fondata nel 1838) con il determinante sostegno del arciduca Giovanni d’Austria;
nell’edizione 1885 del Calendario Agricolo Tirolese, Mader consiglia il Riesling in terreni permeabili, sassosi e in media collina;
nel 1894 E. Mach pubblica un quaderno con il titolo “la Viticoltura e Vini del Tirolo Tedesco” dove viene citato il vitigno Riesling presente a Bressanone, Bolzano e Merano. Nello stesso opuscolo possiamo trovare anche le analisi di vini Riesling prodotti dal 1878 al 1892;
nel 1896 alla prima edizione della mostra mercato dei vini di Bolzano vengono presentati i primi Riesling.
Ci sono voluti quasi 100 anni perché il Riesling venisse scoperto nel suo potenziale qualitativo. Come tutti i vini introdotti a metà ‘800 il Riesling ebbe fino all’ultima decade del ‘900 soltanto un ruolo secondario nell’economia viticola Alto Atesina.
Evoluzione della superficie coltivata      


    Le DOC Alto Adige


1975


Alto Adige
Terlano
1975


Alto Adige
Venosta
1995


Alto Adige
Valle Isarco





Val Venosta
2003

   
   
1995
2000
2005
2010
Alto Adige
41,77
37,70
25,16
37,43
Alto Adige Valle Isarco
0,00
0,00
5,26
12,38
Alto Adige Terlano
1,32
0,58
0,22
0,12
Alto Adige Venosta
0,90
1,59
2,75
7,62
 







Totale Riesling
43,99
39,87
33,39
57,55 ettari
Totale Doc Alto Adige
4.900
4.940
5.120
5.180 ettari
Situazione Attuale
Val Venosta – Vinschgau
I primi

1990
Oswald Schuster
1000 mq
primo impianto
1995
Oswald Schuster


primo imbottigliamento





Oswald Schuster



1991 Hubert Pohl
400 mq
primo impianto
1994


Hubert Pohl


primo imbottigliamento
Le aziende leader


primo impianto
1992
  superficie 1 ha
primo imbottigliamento
1994


Unterortl


Terreno: umo-sabbioso con molto scheletro (Gneis), acido
Periodo di vendemmia: dal 2 al 20 ottobre
Valori medi mosto: 18,5 – 20,7 babo.
5,6 – 10,5 acidità.
2,8 – 3,26 Ph.



primo impianto
1993
superficie 7 ha
primo imbottigliamento
 
1995
  




Falkenstein


     
Terreno: sabbioso umoso di origine morenica, poco scheletro, acido
Periodo di vendemmia: dal 05 al 15 ottobre
Valori medi mosto 18,9 – 19,7 Babo
6,8 – 7,9 acidità
Valle Isarco – Eisacktal 
 
Le aziende leader

primo impianto
1993
superficie 2 ha
primo imbottigliamento
1996


Venduto fino introduzione della DOC (2003) come vino da tavola con il nome KAITON, nel 1999 ottiene 3 bicchieri Gambero Rosso


primo impianto
1999
superficie 1 ha
primo imbottigliamento
2003


Terreno: permeabile di origine morenica con presenza di scisti e graniti
Periodo di vendemmia: dal 15 al 22 ottobre ( dal ’07 – 2 vendemmie)
Valori analitici: 18,5 – 20,0 babo
8,0 - 9,0 acidità
2,8 – 3,0 Ph
Considerazioni sul Riesling in Alto Adige
Il Vino

Gradi alcool: 12,5 – 13,5
Acidità 6,8 – 7,5 gr/litro
Zucchero residuo: 5 – 7 gr/litro

In parte simili ai valori dei Riesling tedeschi della Mosella nella versione “TROCKEN”, si differenziano da questi per un contenuto superiore in alcool, una maturazione più precoce dei profumi e per l’equilibrio in bocca.
Anche il potenziale di invecchiamento è di conseguenza più limitato.
                                                                                                                 Peter Dipoli

giovedì 17 ottobre 2013

PICCOLA SCUOLA DI GIARDINAGGIO

Il RieslinGarten per una volta prova a darsi alla didattica organizzando, insieme all'ONAV Piacenza, una serata dedicata al Riesling (ma và?).
Il tutto grazie alla complicità della Cascinotta di Rizzolo, azienda Biologica del piacentino che non produce Riesling ma, per ora, solo rossi fermi. E dove uno dei due giardinieri, quello con gli occhiali, passa la maggior parte delle sue ore diurne guadagnandosi da vivere.
 
 
L'idea, visto il taglio didattico, era quella di compiere un breve viaggio tra diversi territori di produzione della nostra varietà preferita, spaziando in aree europee, guardando e commentando insieme foto di vigneti, toccando letteralmente con mano l'ardesia e le rocce vulcaniche dei Cru moselliani e soprattutto degustando buoni vini. Il tutto accompagnato da alcuni assaggi di preparazioni semplici ma gustose e, in generale, adatte all'abbinamento con i vini proposti: pane, burro e alici; torta di patate (un classico della piacentina Val Nure); polenta fritta con salmone; polenta fritta con caciotta fresca.
 
Saletta e, di conseguenza, utenza dai numeri confidenziali per facilitare la comunicazione diretta, stufa a legna accesa per riscaldare una serata fredda, cinque Riesling italiani e tedeschi in un percorso pensato per evidenziare le differenze territoriali.

 
Partenza con il Riesling 2010 di Monsupello, già raccontato QUI, nitido e fruttato, con scie minerali che si inseriscono in un profilo che alterna tratti grassi e quasi caldi ad altri, vedi il bel finale, sapidi e freschi. Nel complesso una impeccabile precisione esecutiva, per uno dei migliori Riesling oltrepadani.

 
Già con il successivo Riesling, il Kaiton 2010 di Kuenhof (a proposito, ne riparleremo grazie a una verticale che gli dedicheremo presto), ci si sposta su un versante dove il frutto lascia in parte spazio a speziature e mineralità più accentuate, anche a sensazioni quasi verdi, poi agrumate, e a un palato diritto e affilato con lieve carbonica a ravvivare la struttura, salato, energico e propulsivo. Complesso e ancora giovane.
 
 
Il salto in Germania avviene grazie al Wehlener Sonnenuhr spatlese Alte Reben trocken 2010 di Kerpen, valido e affidabilissimo produttore di Wehlen qui alle prese con alcune delle sue vigne più vecchie (Alte Reben=Vecchie Vigne). Ed è anche un salto tipologico importante. Colore più carico dei precedenti, naso che vira verso sensazioni di frutti gialli (albicocca) in confettura, ananas, cedro, lieve Botrytis; attacco polposo amplificato dal frutto maturo e dall'appena accennata dolcezza (è un trocken, con meno di 9 grammi/litro di zuccheri residui), finale sapido e vivo che rinfresca la struttura importante e il 13% di alcol.
 
 
L'ulteriore salto avviene grazie a due esempi dell'Old Style (di cui QUI avevamo già parlato), non solo perché si parla di vecchie annate, ma anche perché si parla della tipologia classica della Media Mosella, con alcol intorno all'8%, acidità molto alta e zuccheri ben presenti.
L'Erdener Treppchen spatlese 1992 di Meulenhof ancora una volta si conferma paradigmatico nella sua mirabile semplicità e nell'armonia di incastri ed equilibrismi tra alcol, zuccheri e acidità, con un colore che si stenta, da quanto è giovanile, ad associare ad un vino più che ventenne. Grande bevibilità.

 
L'Urziger Wurzgarten auslese 1990 di Oster, il vino più complesso della serata, è un ponte di passaggio verso tipologie più “dolci”. Naso terziarizzato che esplora sensazioni di frutta gialla matura e cedro candito, spezie e zafferano quasi con opulenza, per poi svilupparsi in un palato lì per lì ricco e rotondo, ma misurato e ancora fresco, dolce ma non troppo, scorrevole.

 
Oltre a nuovi approfondimenti moselliani in novembre, nelle prossime settimane il RieslinGarten dedicherà spazio all'Alto Adige: verticale di Kaiton e Giornate del Riesling di Naturno.
 
Vittorio Barbieri