lunedì 22 aprile 2013

AH, L'OLTREPO'...

La Valle del Riesling
 
...Ah, l'Oltrepò (da pronunciarsi con fare sospiroso, non amnesico)...ci trovi l'anarchia, ci trovi di tutto, quindi ci piace, ne siamo attratti forse persino un po' morbosamente, ci siamo quasi affezionati. Lo ami o lo odi...anzi, lo ami e lo odi. Ci piace perché puoi scovare la perla rara in mezzo al chaos. Territorio che quando parla di vino si butta a capofitto nella zuffa, nella rissa e che partorisce preziose, pazze e isolate individualità, senza (voler riuscire a) trovare unità d'intenti.
Insomma, un po' di sano scompiglio nel troppo pacifico RieslinGarten.
Grazie all'ospitalità del Presidente dell'Associazione Valle del Riesling, Gabriele Marchesi, produttore in quel di Montalto Pavese (e autore delle belle foto paesaggistiche che vedete qui, mentre le altre, quelle più brutte, le ha fatte Vittorio), abbiamo affrontato l'annata 2011 del Riesling Renano oltrepadano. Prima, però, un passo indietro. Cos'è la Valle del Riesling?
 
Questo è quello che Gabriele Marchesi vede più o meno tutte le mattina da casa sua...
 
LA VALLE DEL RIESLING
È un'associazione di produttori nata nel 2007 per valorizzare una fetta d'alto Oltrepò (fino a 450 metri sul livello del mare), di terre bianche, calcaree e gessose, particolarmente adatte alla coltivazione del riesling renano: i Comuni di Calvignano, Oliva Gessi, Montalto e parte del territorio di Casteggio, Mornico Losana e Rocca de'Giorgi. Tra nuove entrate e fuoriuscite il numero di aziende viaggia ora intorno alla ventina.
L'Associazione ha innescato intelligenti collaborazioni sia con i colleghi altoatesini (che si sono concretizzate nel coinvolgimento all'interno delle Giornate del Riesling di Naturno e relativo banco d'assaggio trasferito eccezionalmente a Casteggio, nel 2011), sia con quelli della Mosella (in particolare con St. Nikolaus-Hospital, importante istituzione di Bernakastel, una specie di San Patrignano di Germania, con cui sono attivi scambi vivaistici e commerciali).
 
T'aspetti quasi che, da un momento all'altro, possa sbucare Zurbriggen, ma siamo
 sempre a Montalto
 
OLTREPO' RIESLING 2011
A Montalto abbiamo testato i vini dell'annata 2011, provenienti dai soci dell'Associazione e non solo. In degustazione mancavano le etichette delle aziende che hanno preferito non fornire i campioni, ritenendo i vini ancora troppo giovani. E qualcun altro a Montecalvo Versiggia si è preso in pieno la grandinata del 5 giugno, non producendo Riesling (e altro...).
Su queste etichette mancanti torneremo in futuro.
2011, dunque. In generale non una grande annata per i Riesling oltrepadani, perché stagione calda che ha portato a maturazioni spinte, gradi zuccherini elevati e acidità contenute. E alla fine vini ricchi di frutto, ma talvolta un po' carenti in complessità, propulsione, lunghezza e persistenza. Questo in generale, perché come sempre, grazie alle interpretazioni di alcuni singoli sono emerse piacevoli eccezioni.
Nel complesso, l'impressione della panoramica è di trovarsi davanti a un mosaico espressivo dove comunque si faticano a trovare chiavi di lettura univoche, dove la ricerca di una riconoscibilità territoriale diventa operazione difficile.
A noi, comunque sia, cinque-sei vini ci sono parsi piuttosto riusciti e sarà molto interessante risentirli nel tempo.
 
 
Prima di iniziare, un veloce sguardo alla denominazione Oltrepò Pavese Riesling, ottenuta per almeno l'85% da riesling renano e/o italico (ebbene sì, un OP Riesling potrebbe essere ottenuto in gran parte da italico), mentre il rimanente 15% può essere a base pinot nero e/o pinot grigio e/o pinot bianco. Ricordiamoci che quando in Oltrepò si parla di “riesling” è più facile che si parli di italico (estremamente più diffuso in zona), piuttosto che di renano, ma noi ci siamo orientati sui renano in purezza o quasi. L'area di produzione è piuttosto vasta comprendendo il territorio collinare di oltre 40 Comuni.
Alla degustazione, svoltasi a metà gennaio 2013, oltre al padrone di casa Gabriele Marchesi e ai due giardinieri, erano presenti anche Marco Bertelegni, Fabrizio Maria Marzi e Daniele Zangelmi.
Eccoli i vini, per primi i nostri preferiti. Dove non indicato "OP" i vini sono a I.G.T.
In ordine sparso:
 
OP RIESLING VIGNA MARTINA – Isimbarda
Da un cru di 3 ettari in forte pendenza (e con diverse esposizioni) diviso tra S. Giulietta e Mornico Losana, a circa 350 m., piantato molto fitto su terre bianche. Etichetta giunta ormai a quasi 20 vendemmie di vita.
Parte un po' chiuso, anche se la scorza minerale riesce, seppure in piccolo e inizialmente a fatica, ad emergere. La lieve componente carbonica al palato accentua la sensazione di freschezza, in una struttura solida, compatta e lunga. Con il passare dei minuti i caratteri minerali e fruttati si fanno più evidenti acquistando finezza.
Inizierà a dare più soddisfazioni nell'arco di un paio di anni.

OP RIESLING LANDO' –Le Fracce
Proveniente da due diverse sottozone, Mairano di Casteggio e San Biagio, quest'ultima più alta (supera i 300 m.) e più sabbiosa con vene calcareo-pietrose, il Landò è solito associare polpa e dolcezza di frutto a sprint e scatto. Qui ritroviamo questi caratteri, in un'architettura ben costruita, solida e piacevole. Nitido e fine, polposo e materico. Trova compattezza e slancio adeguato senza rinunciare a una certa ricchezza di materia. Nel pugilato si parlerebbe di peso supermedio.
Etichetta sempre affidabile, nell'immediato e, scommettiamo, negli anni a venire.

OP RIESLING SUPERIORE CAMPO DELLA FOJADA – Travaglino
Appena versato mostra il lato più timido di sé, fatica un po' ad esprimersi, ci dice che è giovane, ancora indietro. Subito si apprezza quindi il palato fresco-sapido, di medio peso, ma come se tutto fosse ancora compresso e un po' muto. Basta poco, però, per evidenziare un frutto piacevole ben combinato con erbe aromatiche (tratto distintivo di questa etichetta, le note di menta e salvia, al momento tenui) e una buona espressività complessiva fin da ora.
Beva piacevole e mano sicura.

RIESLING - Monsupello
Uve coltivate tra  Torricella Verzate e Oliva Gessi su suoli calcarei con sottosuolo gessoso. Si stacca dagli altri, non foss'altro per quella immediata sensazione erbacea quasi sauvignoneggiante.
Ma sotto quest'aspetto così immediato, che in realtà nasconde sfaccettature fruttate (pera), speziate (anice) e leggermente minerali, si muove una struttura più complessa e articolata, compatta e polposa senza mancare in sapidità e profondità.

ARVINA' - La Celata
Da un mix di uve di vari Comuni: Calvignano, Montalto e Rocca de'Giorgi. Il naso indugia su sensazioni fermentative di chewing gum che lì per lì rischiano di appiattire e di far passare in secondo piano un palato già oggi interessante.
Lieve carbonica che rinfresca, articolazione semplice, ma scattante e di buona beva, viva e piacevole. Sarà interessante riprovarlo tra almeno un anno o due per fotografarne l'evoluzione, olfattiva in particolare.
La Celata, sede oltreconfine a Ziano Piacentino, si conferma tra gli outsider più validi e curiosi in circolazione sul fronte dei Riesling italiani.


Bertelegni, Zangelmi, Marchesi
 

GLI ALTRI, in ordine sparso:

OP RIESLING VIGNA COSTA – Verdi
Dall'omonimo cru di Castana. Lievi sensazioni idrocarburiche, poi frutti maturi. Il resto ci dice di un vino che, sì, ha discreta spinta, ma che in bocca sembra mancare della propulsione pari agli standard abituali dell'etichetta (solitamente tra le migliori in Italia per rapporto qualità/prezzo). Buono, ma in questa tornata (e in questo momento) leggermente inferiore ai migliori.

OP RIESLING MONSALTUS – Marchesi di Montalto
Da una vigna di Montalto Pavese piantata a metà anni '70, a circa 400 metri di altitudine.
Etichetta che, negli anni, ha cambiato pelle passando da una base di italico ad una di renano, in cerca di una diversa identità. Carattere maturo-ossidativo tra frutto e balsamicità. C'è l'ambizione, c'è la materia di partenza, ma al momento non trova ancora una direzione chiara e lineare. Diamogli tempo.

OP RIESLING IL BANDITO – F.lli Giorgi
Impalcatura semplice, lineare. Potrà dare qualcosa di più nel tempo, sembra nascondere una qualità oggi ancora trattenuta.
Si fa bere bene, grazie a un palato fresco e abbastanza sottile, ben costruito.

OP RIESLING SUP. QUADRO DI MEZZO – Anteo
Frutto integro, di buona maturità. La polpa non manca, ha discreto allungo e dinamismo, ma manca lo scatto che ti aspetteresti. Si conferma comunque etichetta affidabile.

OP RIESLING GHELFI – Cantina di Casteggio
Profilo fruttato dolce-maturo, anche floreale, che spinge su una dolcezza di frutto nitida e accattivante; poi però, al palato, si siede e perde slancio.

BIANCOSPINO – Valdamonte
Il 26enne Alberto Fiori, erede di una famiglia storica conferitrice della Cantina La Versa, da pochi anni ha iniziato a etichettare in proprio, affrontando anche il nobile vitigno renano.
Il Biancospino si esprime con note di frutti bianchi e mela matura, in un profilo lievemente ossidativo. Recupera freschezza nel sorso, di impalcatura semplice e leggera.

OP RIESLING GLI ORTI – Frecciarossa
Colore carico. Polpa calda, frutto dolce, candito, e alcol che nell'insieme rischiano di appesantire la bevuta. C'è nerbo, ma ora c'è poca armonia. Più peso che eleganza, al momento, da aspettare.

OP RIESLING CROCE DI MONTEVENEROSO – Fiamberti
A prevalenza riesling italico (sì, una specie di intruso), non fa emergere una personalità spiccata ma ha discreta piacevolezza.
Naso di frutti bianchi, al palato scorre con semplicità, senza scossoni.


I vini...compreso, ultimo a destra, l'intruso trentino (buono)

 
Torneremo in Oltrepo' con una panoramica dell'annata 2010 e con vari approfondimenti sui singoli territori (quello che ci interessa di più) e le singole aziende, a presto.
 
Vittorio Barbieri e Alberto Alfano

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